lunedì 26 aprile 2010

IRBIL


“L’altro era un progetto schematico per abolire completamente le parole. (…) Si proponeva dunque questo espediente per cui, se le parole altro non sono che nomi per le cose, sarebbe stato molto più conveniente che gli uomini si fossero portati appresso quelle cose di cui intendevano parlare per qualsiasi faccenda. (…) Ciononostante alcuni saggi si mantengono fedeli a questo progetto di parlare con le cose, il quale presenta solo questo inconveniente per cui, se un uomo ha da discorrere di varie e complesse faccende, è costretto a portarsi sulle spalle un sacco di cose, a meno che possa permettersi il lusso di farsi aiutare da servitori stracarichi. (…) Questa invenzione offriva anche un altro vantaggio, perché avrebbe potuto essere considerata come una lingua universale, intesa in tutte le nazioni civili che usano più o meno gli stessi tipi di utensili, il cui impiego sarebbe stato familiare ad ognuno.”

“I viaggi di Gulliver” Jonathan  Swift 1726 – Viaggio a Balnibarbi

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